- Pizzaiolo
- Estetista
- Barbiere di alta gamma o acconciatore professionista
- Pasticcere artigianale
- Meccatronico delle autoriparazioni
- Elettricista
- Impiantista fotovoltaico
- Programmatore
- Idraulico e termoidraulico
- Agente di commercio
- Direttore tecnico di agenzia funebre
Costruire il futuro è uno dei motivi di maggior preoccupazione di ragazze e ragazzi italiani. Lo confermano rapporti e studi che si susseguono e che segnano un trend crescente di preoccupazione: nel rapporto ISTAT 2022 ad esempio circa 6 giovani su 10 in età tra i 18 e i 34 anni temevano di non riuscire a costruire un futuro solido, mentre il Rapporto Giovani 2023 dell’Istituto Toniolo evidenzia che l’ansia legata alla costruzione di un futuro stabile è una delle principali fonti di stress per i giovani italiani. Il 72% dei giovani intervistati per questo rapporto riterrebbe infatti che le difficoltà economiche e la mancanza di opportunità lavorative rappresentino un ostacolo significativo alla costruzione di un futuro sicuro.
Futuro e lavoro sono strettamente connessi per i giovani, e non a caso è proprio il lavoro a incidere di più sulle preoccupazioni legate alle aspettative di vita prossima. Il Censis nel suo rapporto 2023 ha rilevato che il 68% degli italiani si sente insicuro riguardo al proprio futuro, con una forte preoccupazione per l’inflazione, l’aumento del costo della vita ma soprattutto la precarietà lavorativa a fare da corona a tutto ciò. Questo sentimento di insicurezza è particolarmente pronunciato tra i giovani, che vedono poche prospettive di miglioramento a breve termine.
Non sorprende quindi che siano i giovani quelli più motivati a lavorare subito e a trovare percorsi alla portata che però sappiano dare certezze in termini di buona retribuzione, di carriera e di sicurezza. Tra questi, il ritorno alle tradizioni con competenze sempre più rare e ricercate nel mercato la fa da padrona.
Ecco alcuni suggerimenti per investire il vostro tempo ottimizzandolo alla ricerca di quelle garanzie che renderanno le vostre prospettive future più radiose.
1) Pizzaiolo
Abbiamo già scritto, riscritto e scritto ancora i motivi per cui formarsi come pizzaiolo è una delle scelte migliori che un ragazzo o una ragazza italiani possono compiere in questo specifico momento della loro vita.
L’enorme richiesta che valica i confini nazionali, la skill innata di essere nati nel Paese che della pizza è patria e che da solo vale quindi garanzia di qualità nel vostro cv, la possibilità di spendere tale competenza ovunque nel mondo con retribuzioni elevatissime rende le scuole di pizzaiolo un must per chi è alla ricerca di garanzie occupazionali e di un buono stipendio a fine mese.
2) Estetista
Basta guardarsi intorno, specialmente nelle grandi città, per rendersi conto che non c’è crisi che tenga quando si tratta di sentirsi bene con sé stessi. I saloni di estetica non conoscono crisi anzi pullulano in ogni via di ogni paese, dando giustizia a una nobile arte fatta di competenze specifiche che si possono apprendere con corsi di formazione professionale per estetiste e affinate poi sul campo.
La carriera dell’estetista però è anche indicata a tutte quelle donne (e uomini) che desiderano mettersi in proprio e gestire i propri tempi e i propri spazi in totale autonomia, grazie alla possibilità di fare autoimpresa nel settore. Con guadagni che non sono assolutamente trascurabili, anzi spesso competono con entry level manageriali!
3) Barbiere di alta gamma e acconciatore professionista
Stesso discorso, fatto per quel che riguarda l’estetista. I barbieri oggi non sono più quelli del saloon che arrotondavano facendo anche i dentisti, per usare una esagerazione, ma dei veri e propri stylist e la differenza si vede (anche nei guadagni).
Le barberie, così come i saloni di acconciatura femminile, diventati luoghi esclusivi e ricercati, fortemente identitari, e l’artista al vertice ne contrassegna la forte identità. Molto lo fanno reputation e località, ma in generale i barbieri che hanno costruito una reputazione solida e lavorano in saloni esclusivi o che gestiscono il proprio salone di lusso possono guadagnare tra 50.000 e 80.000 euro lordi all’anno, e in alcuni casi anche di più. Se si vuole iniziare a fornirsi dei rudimenti un corso di formazione professionale di acconciatore potrebbe essere l’indicato.
4) Pasticcere artigianale
La passione per fare dolci che diventa mestiere è qualcosa che d’improvviso è esploso, grazie anche a una serie di amatissimi format televisivi. Oltre a una certa felicità che sembra intrinseca nel preparare torte e muffin e l’odore del forno e dello zucchero che inebria l’aria, va detto che quella del pasticcere artigianale è una vera e propria carriera che può essere oltremodo soddisfacente. E poi, si sa, i dolci non moriranno mai!
Il mestiere del pasticciere artigianale richiede creatività, precisione e passione per l’arte dolciaria. Affermarsi in questo campo può voler dire anche tanti soldi, soprattutto per chi si specializza in prodotti di alta qualità o di nicchia e per chi riesce a costruire un marchio riconosciuto o ad avviare la propria attività di successo.
Vuoi diventare pasticcere e non sai da dove iniziare? Istituti come ACIIEF offrono corsi di pasticceria che coprono le tecniche base, la gestione degli ingredienti, la decorazione e la sicurezza alimentare.
5) Meccanico
Può avanzare l’intelligenza artificiale. Possono essere rimpiazzati in tanti. La diagnostica delle macchine potrà essere sempre più sofisticata, precisa e automatizzata. Ma difficilmente sarà possibile rinunciare a quel professionista che alzi il cofano e sappia dirti perché la tua auto è in panne (o perché a breve lo sarà).
Al contrario, invece, più si va avanti con l’ingegnerizzazione dell’auto più la figura un tempo identificata con quella del meccanico si evolve. Maggiori competenze specifiche, maggiori conoscenze, maggiore professionalizzazione. Fattori che rendono la carriera del meccanico / meccatronico appetibile e affascinante ben oltre la passione per le auto.
Un meccatronico appena formatosi e con poca esperienza può aspettarsi uno stipendio iniziale che va dai 22.000 ai 28.000 euro lordi all’anno, che corrisponde a circa 1.500 – 1.800 euro lordi al mese. Basta qualche anno d’esperienza per vedere questa cifra già rialzarsi verso l’alto, fino ad arrivare a guadagni considerevolissimi in realtà in cui l’esperienza è premiata con il coordinamento di team di lavoro.
6) Elettricista
Restando in tema di lavori che non conoscono crisi, quello dell’elettricista è indubbiamente uno dei più quotati. Formarsi come elettricista ti permette di accedere a ruoli, posizioni, aziende e progetti per cui la sola pratica domestica – o il vecchio modo di apprendere la professione – non basta.
Stante la richiesta di elettricisti, e il fatto che questo mestiere è di fatto spendibile in ogni angolo del pianeta in cui si avvita una lampadina, a fare la differenza (di stipendio, soprattutto) è il bagaglio di competenze acquisite, specialmente se certificate. Un elettricista con esperienza e specializzazioni (ad esempio impianti industriali o domotica) può guadagnare tra 35.000 e 50.000 euro lordi all’anno, con punte anche superiori se lavora su progetti complessi o in settori ad alta domanda.
7) Impiantista fotovoltaico
Discorso a parte, ma non avulso da quanto scritto sopra per l’elettricista, riguarda una particolare specializzazione che corrisponde a quella di impiantista fotovoltaico.
I più giovani in cerca di lavori ben pagati e con buone opportunità di inserimento hanno appuntato questa qualifica già da tempo nei loro taccuini: la transizione green e una diversa accessibilità a tali impianti, oltre a una rinnovata sensibilità da parte della popolazione sui temi della sostenibilità energetica, dell’efficientamento energetico e una buona dose di incentivi rendono i pannelli fotovoltaici protagonisti di una transizione sostenibile che richiede, dunque, specialisti in tale materia, dall’installazione alla manutenzione.
Una sfida che richiede quindi manodopera specializzata che non sempre è facile trovare (specialmente nel bacino degli elettricisti) e non sorprende infatti che i top player si stanno adoperando per incentivare la formazione di talenti del fotovoltaico che sono interessati ad assimilare nelle loro fila.
8) Programmatore
Più il mondo corre sul digitale più ci saranno possibilità di lavoro per chi sa programmare. Qui rasentiamo il noto con il nostro suggerimento di fare corsi di programmatore: è un fatto risaputo che c’è penuria di personale e che in fase di colloquio gli stipendi sono ben più alti della quasi totalità di lavori offerti in Italia. Si tratta, inoltre, di settori con forte turnover e altrettante alte garanzie occupazionali.
C’è una sostanziale differenza oggi rispetto al passato: ora diventare programmatore è essenzialmente più semplice che in passato. L’evoluzione digitale e lo sviluppo di piattaforme su cui lavorare sempre più intuitive e di linguaggi sempre più vicini a quelli naturali rende quella del programmatore una carriera a cui accedere solo grazie a tanto studio e impegno.
E se qualcuno provasse a farvi spaventare dicendovi che l’intelligenza artificiale sostituirà tutti, potrete rispondere con quei sondaggi in cui tra le posizioni lavorative più richieste del futuro compare, appunto, l’ingegnere IA.
9) Idraulico
Il fatto che a cercarne uno non se ne trovino mai dovrebbe essere già un indizio, no? Quello dell’idraulico è un mestiere che – come per il meccanico – più passa il tempo e più diventa sofisticato. Salvo il fatto che l’idraulica, quella che parte da Archimede di Siracusa per intenderci, è sempre la stessa.
Formarsi come idraulico oggi vuol dire formarsi come termoidraulico. Si tratta di un mestiere in cui – se decidete di esercitarlo in libera professione – avrete solo difficoltà a dover gestire le chiamate in ingresso. Non lasciate trarvi in inganno però dal fatto che l’idraulico sia solo un umile lavoratore a chiamata di cui vi ricordate quando scorre il rubinetto, depositario di una scienza e di una manualità che non vi appartengono: con determinate specializzazioni e esperienza, come in impianti di riscaldamento, condizionamento o energie rinnovabili (ad esempio solare termico) può arrivare a guadagnare tra 35.000 e 50.000 euro lordi all’anno, e anche di più se gestisce una propria attività.
10) Agente di Commercio
Una volta preso il RAC le strade possono essere luminose, anzi luminosissime, se le si sa intraprendere. Le soft skill valgono quanto una buona formazione in questo campo, permettendo a chiunque, uomini e donne indipendentemente dalla loro storia pregressa, di prendere la valigetta e andare a guadagnare come pochi professionisti al mondo.
Se si opera in un settore di nicchia, infatti, gli agenti possono guadagnare cifre considerevoli. Per esempio, un agente nel settore farmaceutico può guadagnare oltre 100.000 euro lordi all’anno, grazie a commissioni elevate e bonus legati alle vendite. Lo stesso vale se si lavora per beni immobili, automotive, tecnologia avanzata.
Maggiore è l’esperienza, più grosso è il portafoglio clienti, più specifica è la competenza più l’agente di commercio può guadagnare. Padroneggiando l’arte di vendere (antica quanto il mondo), l’agente può man mano con la carriera contrattare posizioni o commissioni migliori, rendendo questo campo uno dei più remunerativi in assoluto per il libero battitore.
10+1) Direttore impresa funebre
In ultimo, non sottovalutate un aspetto: quello dei defunti è un mestiere che non conosce crisi. Può sembrare che si scherzi, ma in realtà aprire un’agenzia funebre o formarsi come professionisti del comparto funebre in uno qualsiasi degli aspetti legati all’estremo saluto è un investimento a lungo termine sulla propria sicurezza lavorativa.
Anche se è vero che si tratta di lavori quasi spesso tramandati, di famiglia per intenderci, in Italia è necessaria una formazione specifica per lavorare nel settore funebre. Questa formazione include corsi riconosciuti dalla regione di competenza. Questi corsi coprono aspetti tecnici, normativi e relazionali, inclusi il trattamento delle salme, l’organizzazione di cerimonie e la gestione del lutto. E meno male, ci verrebbe da dire: essendo un lavoro a stretto contatto con persone in lutto, è essenziale avere competenze comunicative e empatiche per supportare i familiari nel difficile momento della perdita. Competenze che o si possiedono o si devono apprendere.
Stipendi e guadagni, in compenso, non sono trascurabili: si va tra i 20-30mila euro dell’entry level dell’operatore funebre agli oltre 50mila (quasi 100mila) mediamente guadagnati dall’impresario funebre in un anno. Con una certezza quasi granitica che il lavoro – ahinoi – non mancherà mai.