Sei alla ricerca di un lavoro che certamente non subirà mai oscillazioni di mercato? In cui la “clientela” – ahinoi – è sempre garantita? Nonostante si aggiri in luoghi non proprio entusiasmanti accogliendo i vivi con un sorriso comprensivo mentre accompagna i morti con professionalità nell’ultimo tratto del loro viaggio terreno, il necroforo è una figura chiave nell’iter che contraddistingue l’estremo commiato.
Tralasciando una certa esorcizzazione a metà tra il fumettistico e la commedia, la verità è che il necroforo ad oggi è a tutti gli effetti un professionista che esercita in un settore delicato con estrema competenza. Non a caso la professione in Italia è regolamentata a livello centrale e regionale con precisi obblighi formativi per poter essere svolta.
Tra i vantaggi del diventare necroforo chiaramente la stabilità lavorativa vince su tutto: si tratta di lavori che “non muoiono mai” – per utilizzare un gioco di parole – in un mercato in cui una volta che sei entrato non ne esci più, se non per sopraggiunti limiti di età (in tutti i sensi). Ma scopriamo di più.
Chi è il necroforo – becchino?
Innanzitutto, partiamo dal chiarire esattamente chi è il necroforo, sgomberando il campo da facili immagini che subito balzano alla mente come quella dell’uomo vestito di nero e armato di lumino e pala che scava fosse al chiaro di luna.
Il necroforo (o detto anche becchino) è inteso oggi come quel professionista che si occupa delle attività pratiche legate alla gestione dei defunti e delle operazioni funebri.
Il suo lavoro è praticamente assimilabile a quello dell’operatore funebre per cui esistono specifici corsi di formazione professionale regionali.
Cosa fa un necroforo, quali sono le mansioni di un necroforo
Ma cosa fa un necroforo? Il necroforo si occupa principalmente di tutta una serie di operazioni che riguardano la gestione dei servizi funebri.
Sebbene nell’immaginario collettivo il becchino si occupi direttamente della sepoltura, da un punto di vista professionale non vanno confuse le sue responsabilità e competenze professionali con quelle attualmente in capo all’addetto alle operazioni cimiteriali e di sepoltura, che è il professionista responsabile delle operazioni dall’inumazione alla tumulazione, fino alla cura delle ceneri post-cremazione e che accoglie il corpo per seppellirlo.
L’operatore funebre o necroforo invece si cura del defunto dal momento della consegna delle mortali spoglie fino all’arrivo delle stesse nella struttura che le ospiterà per sempre. Si va dalla vestizione e preparazione dei corpi al trasporto del feretro (dagli obitori o dalle case fino al cimitero o al crematorio passando per le sale per la veglia funebre), passando per l’organizzazione della cerimonia funebre, la gestione amministrativa e documentale e l’assistenza alle famiglie (legale e amministrativa).
Citando Bruce Willis nel ruolo di mister Goodkat in “Slevin – Patto Criminale”, cari amici, la vita non è fatta di solo vivere. Se la morte come compagna di vita non ti spaventa, se cogli in tutto ciò una vena poetica o vivi il servizio come una vocazione (o se semplicemente ti piace lavorare in luoghi dove spesso il silenzio regna), non resta altro che scoprire come diventare necroforo.
Come diventare necroforo?
Per diventare necroforo è obbligatorio seguire dei corsi di formazione professionale e conseguire la qualifica valida in Italia e in Europa che permette di esercitare tale professione. Il corso corrispondente all’attuale becchino è quello di operatore funebre.
Questi corsi coprono competenze specifiche che vanno dalle tecniche di conservazione all’applicazione delle normative sanitarie e legali, e richiedono un aggiornamento obbligatorio delle competenze a cadenza periodica.
La formazione non solo è obbligatoria ma altamente suggerita e necessaria per acquisire una serie di competenze come norme igieniche e sanitarie e sicurezza sul lavoro, ma anche per affinare dove possibile le soft skill legate all’accoglienza e all’empatia, per supportare alla meglio chi vive in quel momento un difficile lutto.
Quanto guadagna un necroforo in Campania? Quanto guadagna un necroforo in Italia?
Una volta conseguita la qualifica ci sono principalmente due modi per svolgere la professione del necroforo: privata o pubblica. La qualifica di operatore funebre è obbligatoria per chi intende fare questo mestiere, a seconda di dove lo si faccia.
La collocazione lavorativa principale è chiaramente quella nelle imprese funebri quali aziende e pompe funebri ma anche altre strutture più specifiche come le funeral house. Ci sono però occasioni in cui tale competenza è espressamente richiesta come per enti pubblici (Comuni principalmente) e servizi cimiteriali.
In Italia, lo stipendio medio mensile per un operatore funebre può partire da circa 1.200 euro e può arrivare a superare i 1.800 euro al mese per ruoli più esperti o specializzati. Alcuni operatori funebri che lavorano per grandi aziende o agenzie di pompe funebri possono guadagnare di più, soprattutto se hanno responsabilità gestionali o supervisionano team di necrofori e altri addetti.
Gli operatori funebri possono inoltre “godere” di regolari contratti di lavoro con maggiore semplicità e minori rischi di irregolarità rispetto ad altri settori, vista l’attenzione riservata alle realtà dove lavorano, e godere di contratti lavorativi dedicati beneficiando quindi di regolari scatti di anzianità, indennità per il lavoro su turni, speciali o notturni, e altre integrazioni che possono contribuire a un salario complessivo più alto.